Difficile giustificare il perché a volte si smetta di fare una cosa che ci piace tanto, nel mio caso due.
Amo cucinare e forse ancor di più scriverlo qui, su questo blog strampalato che ho aperto e mai gestito veramente, ma nemmeno l'ho mai chiuso, come per lasciare un posto segreto dove potermi rifugiare ogni tanto; ed eccomi qui oggi.
Le cose macro non sono cambiate...odio l'estate, sono scontrosa con tutti in questo periodo dell'anno, accendo ugualmente fuochi e forno, pentendomi ogni minuto per averlo fatto.
Ho sorriso però leggendo il post precedente a questo, non solo perché scritto in piena pandemia, un fenomeno tutt'ora difficile da comprendere, ma anche per il fatto che abitavo a Milano, in una casa dietro Corso Buenosaires e gestivo ancora il mio ristorante. Una volta chiesi a mia figlia di dirmi da cosa si denotasse che ho l'ascendente in acquario e lei rispose secca -mamma ma come, tu ti svegli una mattina e, se ti gira, cambi la tua vita! -
Perché vi sto dicendo questo? Semplice, dall'ultima ricetta ho cambiato vita due volte, forse ve lo racconterò meglio... ho abitato fra Piacenza e Padova, per tornare in Lombardia, ma a Pavia.
Non dimentichiamo comunque che il mio segno è il cancro, ciò a cui tengo davvero, le persone che valgono la pena, quello in cui credo e che sento mi viene dall'anima, quello non lo cambio mai.
In questa nuova casa, in cui finalmente sono a mio agio, c'è un giardino con una bellissima pianta di fichi chiari. Mi è stato concesso di raccoglierli e il minimo era farci qualcosa di buono; irresistibile sul pane, ottima con i formaggi, la confettura.
Confettura di fichi
Per 6 vasetti da 300ml
2 limoni e mezzo, non trattati
600 g di zucchero semolato
Partiamo dicendo che i fichi non devono essere troppo indietro, ma nemmeno disfarsi, se ce ne fossero alcuni troppo maturi, lasciate la buccia, non succede nulla. Una volta sbucciati buttateli in una pentola, grattate sopra la buccia di due limoni e mezzo, spremetene il succo e aggiungete lo zucchero per poi mescolare molto bene. Chiudete con coperchio o pellicola e lasciate riposare almeno due ore.
Ora accendete il fuoco bello vivace, ma curatela, dovrete sia togliere la schiuma che si forma in superficie, sia mescolare bene, almeno per i primi quindici minuti.
Quando avrà raggiunto il bollore abbassate un pochino la fiamma e lasciate cuocere ancora circa trentacinque minuti, mescolando spesso, senza coperchio.
Siccome nella mia famiglia le confetture si facevano ad occhio, non ho un tempo esatto da dirvi, io inizio a fare la prova del piattino dopo circa 50 minuti totali.
Prendetene un cucchiaino e fatelo scivolare sul piatto: se pur raffreddandosi scivola via velocemente, continuate la cottura ancora 10 minuti, riprovando a quel punto. Se, invece, scivola piano, allora è pronta e potete invasare.
Io uso da sempre i vasetti della Bormioli Rocco, ci metto due dita d'acqua e li metto in microonde per due minuti e mezzo, poi li scolo a testa in giù. Questo metodo di sterilizzazione vale solo per le confetture o i sughi bollenti, perché non potendo mettere il tappo in microonde, almeno si sterilizzano quando appunto vengono chiusi e capovolti, per formare il sottovuoto.
Se non vi è chiara la procedura ci sono diversi tutorial per la sterilizzazione su internet, troverete quello che vi convince di più.
Buona merenda, spero a presto, o almeno un po' prima dell'ultima volta!